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venerdì 30 novembre 2012

LA TRADIZIONE E' REALISTA, IL MODERNISMO E' IDEOLOGICO.

Pubblichiamo il numero di dicembre di "Radicati nella fede".
Buona lettura!



EDITORIALE DI “RADICATI NELLA FEDE” n° 12 dicembre 2012 

 Il Modernismo è ideologico, la Tradizione, questa no, è realista. 

 E' il Modernismo che partendo da concetti astratti, assunti dalla cultura imperante, ha preteso di trasformare il pensiero e la vita cattolica. Partendo dalla filosofia moderna, dall'Idealismo, dal Personalismo e dalla psicologia ideologica della modernità, ha voluto disgraziatamente adattare le verità di fede e la vita concreta dei cristiani: così facendo ha distrutto tutto, ha reso prima falsa e poi impossibile e inutile la vita cristiana. 

 Nasce tutto, nel Modernismo, dall'ideologia: si prendono acriticamente per buone le elucubrazioni dei pensatori atei e agnostici contemporanei e si vuole obbligare il pensiero cattolico ad adattarvisi, per non restare “fuori dalla storia”. E' un continuo volersi mettere al passo con i tempi, perché il cristianesimo non resti vecchio. E' l'ideologia: non è la realtà che comanda, ma le idee degli intellettuali. 

  La Tradizione parte invece dalla realtà. 
 La realtà di Dio che si rivela, che si fa conoscere, e la realtà dell'uomo, povero peccatore, che ha bisogno di una salvezza che non può darsi da sé. Sono il realismo e la semplicità cristiana. Quando uno accosta il mondo della Tradizione cattolica sente la bellezza di questa semplicità, di questo realismo. L'uomo semplice di cuore, non rovinato dall'orgoglio degli intellettuali da salotto, gusta questo realismo semplice che gli rende possibile affrontare l'esistenza e agire con efficacia. Sente che tutto torna chiaro nella vita. 

 L'orgoglio fa sragionare l'uomo; gli fa complicare la semplicità di Dio e gli fa perdere la via della salvezza. L'orgoglio, la superbia dell'intelligenza e del cuore, gli impedisce di ragionare, e gli fa complicare tutto... e “il Signore ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore”. 

 Occorre però vigilare sempre. 
 Anche nella Tradizione può “rientrare” questa superbia che rovina tutto. La Tradizione va vissuta con semplicità e non con orgoglio. Tutto in essa va vissuto con un deciso realismo: la Messa di sempre va celebrata e assistita perché salva il mondo dall'abisso, non va vissuta invece come pura dimostrazione “politica” di una propria posizione contro la modernità. Un pellegrinaggio, vissuto tradizionalmente con la Messa di sempre, va fatto non come dimostrazione di forza, per far vedere che i conservatori sono più bravi dei modernisti nel fare queste cose, ma come urgente domanda di perdono e di grazia fatta al Signore per l'intercessione della Beata Vergine Maria e dei Santi. Così, ad esempio, abbiamo voluto vivere il secondo pellegrinaggio ad Oropa, che fa parte della grande novena di nove anni in attesa del centenario dell'Incoronazione della Madonna. 

 E' questione di vita o di morte: se si cade nell'inganno dell'ideologia, si porta la Tradizione su un binario morto. Si faranno, qua e là, delle manifestazioni tradizionali, forse anche solenni, ma queste non toccheranno i cuori, non comunicheranno veramente la grazia, non cambieranno la vita. Noi vogliamo restare dentro quel popolo semplice e grande che da secoli sta in ginocchio di fronte al Signore, sentendosi bisognoso di tutto. Un popolo umile, perché fatto di anime che domandano veramente perdono per i loro peccati. Un popolo coraggiosamente deciso, perché sulle verità di fede, sulla forma della Messa tradizionale, sulla dottrina cattolica non cede nemmeno di una virgola, perché queste sono date dal Signore per la nostra salvezza e non sono nostra proprietà. 

 L'intellettuale invece, che per conservatorismo, ama la Messa tradizionale, da un lato vuole momenti pubblici per affermare il suo gusto dell'antico, e nello stesso tempo diventa debole nella battaglia contro l'eresia per paura di restare escluso dal consesso pubblico di oggi o, peggio ancora, dalla vita pubblica della Chiesa: viene a patti con l'errore o le ambiguità della Chiesa ammodernata per il bisogno umano di vincere nel tempo – non si fida del Signore e vuole assicurarsi una vittoria che è tutta umana. Dobbiamo pregare molto, dobbiamo assistere molto alla Messa della Tradizione, se possibile quotidianamente, dobbiamo frequentare i Sacramenti, dobbiamo amare la dottrina cattolica, per restare realisticamente e umilmente attaccati al Signore. E il Signore darà la grazia, anche dopo la notte più oscura, anche dopo la più tremenda crisi della Chiesa. 

 Che la Beata Vergine ci conservi un cuore puro, e ci liberi dall'orgoglio intellettuale. Così sarà veramente Natale.

lunedì 26 novembre 2012

UNA PATRONALE SECONDO TRADIZIONE.

Vocogno festeggia Santa Caterina v. m.
Pubblichiamo il video della Santa Messa cantata in rito antico, quello dell'omelia e dei Vespri cantati.

Video Santa Messa cantata
 

Video Omelia di don Alberto Secci
 

Video dei Vespri cantati

venerdì 16 novembre 2012

"VENI SPONSA CHRISTI": FESTA DI SANTA CATERINA V.M. A VOCOGNO

VOCOGNO
Domenica 25 novembre 2012

FESTA DI SANTA CATERINA v.m.

Santa Caterina v.m.

ore 10.30
Santa Messa cantata

ore 15.30
Vespri cantati e Benedizione Eucaristica

ore 17.00
Santa Messa letta


Video Vespri cantati anno 2011

lunedì 12 novembre 2012

"COME MENDICANTI DOMANDIAMO LA GRAZIA DI DIO": VIDEO DEL SANTO ROSARIO NEL SECONDO PELLEGRINAGGIO DELLA TRADIZIONE ALLA MADONNA DI OROPA.

 Pubblichiamo un terzo video del Pellegrinaggio della Tradizione alla Madonna di Oropa: il Santo Rosario davanti all'immagine miracola della Vergine Bruna.


Dalle parole di don Alberto Secci all'inizio del Santo Rosario:
 “Dopo la Messa Solenne è questo il momento più santo per noi qui ai piedi dell'immagine miracolosa della Beata Vergine Maria. Viviamo tutto veramente con cuore di pellegrini, poveri pellegrini che hanno bisogno di tutto, che hanno bisogno della grazia [...]

  Credere alla vita soprannaturale, alla vita di grazia, vuol dire anche dare importanza a pellegrinaggi come questo dove si viene a domandare. La vita di grazia, la vita di Dio, è donata da Dio a noi e quindi bisogna domandarla come dei mendicanti con una serietà piena. Preghiamo così il Santo Rosario”.

 

Le foto

domenica 11 novembre 2012

SECONDO PELLEGRINAGGIO DELLA TRADIZIONE AD OROPA: IL VIDEO DELLA SANTA MESSA SOLENNE

Il video della 
Santa Messa Solenne 
in rito antico 
in occasione del 
" Pellegrinaggio della Tradizione" 
alla Madonna di Oropa.
Sabato 10 novembre 2012


sabato 10 novembre 2012

AI PIEDI DELLA VERGINE BRUNA

 Alla sera del "Secondo Pellegrinaggio della Tradizione alla Madonna di Oropa" che ha visto numerosi pellegrini portarsi pieni di fede ai piedi della Vergine Bruna nell'importante Santuario Mariano piemontese, pubblichiamo il video dell'omelia di don Alberto Secci durante la Santa Messa solenne e alcune foto.
 A breve pubblicheremo il video della Santa Messa e le altre foto.

Il video dell'omelia di don Alberto


La Santa Messa Solenne

Le preghiere ai piedi dell'altare

L'omelia di don Alberto

Il Rosario nella Basilica antica

Le parole di don Alberto ai fedeli prima del Rosario

martedì 6 novembre 2012

"O QUAM BEATUS, O BEATA, QUEM VIDERINT OCULI TUI"


A pochi giorni dal

2° PELLEGRINAGGIO  
DELLA TRADIZIONE 
ALLA MADONNA 
DI OROPA 

 vi rinnoviamo l'invito alla partecipazione riportando un breve passaggio dell'omelia di don Alberto Secci durante la Messa solenne del Pellegrinaggio dell'anno scorso. 
 Ci sembra il modo giusto per prepararsi a questo importante gesto di fede.


« “O quam beatus, o Beata, quem viderint oculi tui”.
Davvero è beato, o Beata Vergine Maria, colui sul quale si posano i tuoi occhi.

E' la frase scolpita nella porta di entrata del luogo più santo del monte di Oropa, là dove si trova il sacello eusebiano e dentro la statua miracolosa della Vergine Bruna, della Regina Montis Oropae.

Davvero è beato, o Beata Vergine Maria, colui sul quale si posano i tuoi occhi.

Siamo qui pellegrini. Non siamo qui a fare una manifestazione. Siamo qui come poveri peccatori bisognosi della grazia di Dio, bisognosi della sua misericordia. Siamo qui pellegrini, domandando tutto a Dio per mezzo dell'intercessione potente di Maria Santissima, Regina di Oropa.

Il pellegrino, che è l'uomo più vero e più semplice, vuole mettersi sotto lo sguardo della Madonna. Per questo ci si muove da casa, per questo ci si mette in viaggio, per mettersi sotto gli occhi di Maria Santissima.

Oh, davvero è beato, o Vergine Maria, colui sul quale si posano i tuoi occhi!

E noi, oggi, domandiamo questo: che gli occhi di Maria Santissima si posino su di noi.

Di quante grazie abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di una fede più grande, abbiamo bisogno di un amore più grande per Dio e per il prossimo. Abbiamo bisogno di pace e serenità nelle nostre case. Abbiamo bisogno di salute per servire il Signore. Abbiamo bisogno di pazienza e di costanza nelle prove. Quante grazie dobbiamo domandare.

Per questo, o Vergine Santa di Oropa, posa il tuo sguardo su ciascuno di noi e su tutti coloro che le tribolazioni della vita hanno tenuto a casa, perché ciascuno di noi porta altre persone con sé sotto lo sguardo della Madonna. [...]»


SABATO 10 NOVEMBRE 2012

ore 11.00
Santa Messa solenne
in Basilica Nuova

ore 15.00
S. Rosario 
di fronte
all'immagine miracolsa 
in Basilica Antica


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